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Guastafeste, rottorio e giovedì. Tre dei nomignoli che mi ritrovo da sempre. Giovedì credo per l’abitudine fin da piccola di voler star nel mezzo. Se due erano seduti sul divano io mi facevo posto in mezzo a loro. Rottorio, perché snervavo, rompevo l’anima. Praticamente una rompiballe. Guastafeste perché da quando sono nata, il 1 maggio, ho rovinato subito una festa: il picnic che organizzavano ogni anno. Credo che mio fratello abbia realizzato che ero un rottorio da quel giorno quando da solo con i miei cugini aspettava mio padre che, dopo aver accompagnato mia madre in ospedale, lo raggiungesse con la sua maglia dell’inter quando gli altri due erano li, a San Rossore, belli belli con le loro magliette della juve. Mio padre credo che non sia mai arrivato.
Anche ieri ho guastato la festa.
La mattina è iniziata con una piacevole telefonata inaspettata da chi andava a pranzo dalla famiglia della moroso della figlia: Tu , mi ha detto, mi sa che sei allergica ai morosi.
Non credo che abbia tutti i torti.
Nel giro di niente sono iniziati i messaggini, le telefonate in casa e i viavai di parenti.
Le delusioni del rapporto che avrei voluto recuperare, ma ad un mio ennesimo sms dove dicevo se voleva passare lei da me per scambiarci i regali ho ricevuto solo un “tanti auguri” … con l’amaro in bocca e la tristezza sono andata a far io il mio giro di parenti. A prender regali e complimenti.
Regali da ricordare non sono molti, come si dice "pochi ma buoni": il mio profumo, ormai rassegnata dai costi imponibili di rinunciarvi, un solo libro “Scontrini” –gente che racconta i sentimenti che si nascondevano dietro un loro acquisto- un cd di Nick Drake e la borsa della mia Fra… e gli altri di circostanza non hanno significato sono regali vuoti fatti per “dovere”… tanto per confermare l’amato spirito natalizio.
Dopo un pomeriggio passato a giocare a rubamazzo e al gobbo nero con i bambini, la nausea ha preso il sopravvento, i brividi di freddo hanno avvolto il mio corpo e una voce con un sorriso mi ha detto:
Rottorio e guastafeste anche quest’anno.
lupolunare ha detto:
Ciao, adorabile rottorio… quanto vorrei che una come te guastasse le mie, di feste… A volte uno scopre che il suo destino è essere un “provocatore”, la spina nel fianco che a tutti ti rende reietto… è un destino pesante da portare… è un compito duro, non gratificante – almeno nei termini che ci aspetteremmo – … ma se essere la “brava ragazza” vuol dire arrivare a essere senza carattere per compiacere chi ti circonda… forse io preferirei essere un adorabile amabile stronzetta spina nel fianco, piuttosto che una informe, apatica e passiva ameba senza personalità… quella bambina dentro di te, però… devi essere tu la prima ad amarla… ed è QUESTO, che quella bambina sta aspettando… forse certi tuoi “strattonamenti” sono il suo modo di dirti: ehi, io sono qui… GUARDAMi. Per favore, AMAMI..”..
zoestyle ha detto:
LUPO, tu vedi cose che gli altri non vorrebbero vedere e tanto meno sentirsi dire?…
Io ho imparato, forse sbagliando o forse per uno stupido atteggiamento snob (ebbene si!)a starmene zitta in mezzo a gente che non mi interessa – come molti dei miei parenti- non ho voglia di sprecar fiato. Sorrido e penso ad altro… finchè posso… poi quando dico la mia ci restano pure male.
Il problema lo divento con le persone cui temgo di più. Sono poche, ma non riesco a mordermi la lingua e … e faccio male … mi è stato detto che sono una che massacra quando vuol far male. Non è bello esser cosi…non mi si deve dare la possibilità di esser sincera…
Lo so.. hai ragione. è il mio non amarla. Io la detesto quella bambina.Mi fa rabbia per la sua ottusità, stupideria, fragilità, insicurezza, per il suo bisogno di affetto… e sai quanto potrei andar avanti?…
… io non ce la faccio ad amarla, è più forte si me…
Ehi, Lupo oggi a te auguri speciali 😉
lupolunare ha detto:
Preferisco che uno mi dica le cose stanno o per lo meno come le vede lui, piuttosto che far finta di non vedere come stanno le cose… anche se non sono perfette… preferisco il confronto, piuttosto che il silenzio delle cose che cadono nel vuoto per indifferenza.. preferisco palesare il mio disappunto, o il mio disaccordo (e rischiare di essere emarginato perchè fa troppa paura uno che DIMOSTRA dove sta la realtà delle cose strappando il Velo di Maya… ma è un prezzo che ho accettato di pagare), piuttosto che stare zitto e lasciare che qualcuno continui a dissanguarsi sull’asfalto perchè preferisco non guardare e non compromettermi… sarebbe omissione di soccorso, anche se magari poi un avvocato squalo sarà pronto a denunciarmi per aver toccato il ferito e rifarsi proprio su di me che ho cercato di attirare l’attenzione sulla gravità della situazione… sono i rischi di chi decide di prendersi le sue responsabilità di essere umano verso chi gli sta accanto, per spirito di Vita…
zoestyle ha detto:
LUPO, forse, si ho paura di me. Di quello che sento e spesso per sfiducia nei miei confronti non riesco a darmi fiducia ed ad ascoltare quello che sento o provo. Non mi sento.
Io dubito sempre di me.. sempre…
E come si fa a dar serenitàa gli altri?..
E se le parole non bastano cosa si puo fare?…
Non è poco prendersi le proprie responsabilità…
Il confronto è un modo per crescere, ma non tutti sono disposti a sentirsi dire le ose che fanno male…forse io dovrei imparare quando è il momento giusto per farlo.
falcoincantato ha detto:
io ti voglio bene comunque
buon vento, piccola stella