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“ […] lui capì che stavo soffrendo , e rimase dentro di me senza più muoversi, mentre mi stringeva dolcemente e mi baciava i capelli, il collo i seni, molto a lungo. Così gradualmente il mio corpo ha ripreso calore. Allora lui ha ripreso a muoversi piano piano e…

[…] Una sensazione come se mi si dovesse liquefare il cervello. Al punto che avrei voluto passare tutta la vita così, con lui che mi teneva stretta in quel modo.”

Haruki Murakami, Tokio Blues Norwegian Wood, ed. Feltrinelli, p.316