La casa di Clara era proprio come Mattia la ricordava. Piccola, accogliente, vissuta, nonostante l’apparente immobilità. Il tutto, i mobili, le pareti, le foto appese, i quadri scelti, rappresentavano Clara molto più di quanto lei ne fosse realmente consapevole.
Clara amava la sua casa. Era il suo nido, la sua tana nei confronti del mondo ancora così inesplorato da lei, sensazione, questa, che si percepiva nell’immediato sentito che inondava chi vi entrava per la prima volta. Girare con lo sguardo per la casa era come costruirsi dentro la testa chi era Clara. Di questo Mattia ne era certo. Sicuro e forte. Era convinto da sempre, di conoscerla come pochi. Di conoscere questa complicata donna come il classico libro aperto. La desiderava. Era ammaliato da lei. Dai suoi modi di fare, dalla sua mente inaccessibile, dal suo mondo fatto di idee fuori stagione, antiche. Si, perché questa era Clara, una giovane donna di altri tempi. Mattia non se lo spiegava, non coglieva come fosse possibile incontrare una creatura come lei, così lontana, distante, non vecchia ma antica sì. Seduto sul divano morbido ampio rivestito di un tessuto rosa cipria sentiva dentro di sé crescere la voglia di lei. La voleva. Aveva voglia di lei. Del suo collo, delle sue labbra, del suo corpo, di penetrarla. Sognava Clara ogni notte e adesso, finalmente, soli, la voglia di lei era concreta e viva. Lento e titubante le si avvicinò, la spalla di Clara era scoperta, nuda e decisamente invitante. Lentamente la sfiorò con la paura nelle dita di vederla ritrarsi. Clara restò immobile, ferma con il corpo ma con un sorriso malizioso sulle labbra. Restò in attesa. Mattia non era affatto sicuro di quello che credeva di vedere, non sapeva se osare o fermarsi, una parte di lui tremava all’idea di rovinare tutto, l’altra banalmente non pensava, desiderava e basta. Appoggiò le sue labbra su quell’angolo di spalla e lento con la punta della lingua iniziò a salire verso il collo di lei, sempre lento, le prese il viso e si avvicinò alle sue labbra. Labbra morbidamente screpolate, carnose. Clara non esitò affatto e con una malizia inaspettata iniziò a mordicchiare il labbro inferiore di lui, giocandoci. Adorava giocare quella ragazza. Si, adorava giocare con le labbra e la lingua, prima lenta, timida poi vorace. Sapeva di buono e baciarla era piacevole. Le loro lingue sembravano conoscersi da sempre, come quelle di due amanti di mille notti passate insieme.
Mattia non riusciva a staccarsi dalle labbra di lei, che continuava a succhiare lentamente quando Clara cercava di ribellarsi da lui. La testa di Clara era appoggiata al bracciolo del divano, il suo corpo completamente sotto quello di Mattia, che con una certa ansia le si premeva addosso quasi come volesse aver la certezza di non star sognando e con un gesto audace, si ritrovò ad accarezzarle, prima, la coscia, poi l’elastico dello slip per poi insinuarsi sotto di esso. Mattia non sapeva molto della vita sessuale di Clara, questo un po’ lo eccitava. Per quanto la conoscesse da tempo, non aveva mai avuto il coraggio di indagare questo aspetto della sua vita. Non per una sorta di pudore o rispetto di lei, ma per una sua fragilità: la gelosia che il sol pensiero di un uomo dentro di lei suscitava in lui. Adesso tutto questo non aveva importanza. Clara era tra le sue braccia, sotto di lui, persa nei suoi baci e lui era sopra di lei tra le sue gambe divaricate in una sorta di abbraccio morbido e accogliente. Non restava che trovare il coraggio di andare oltre. E con fare impacciato Mattia azzardò. Senza smettere di baciarla, iniziò a sfilarle gli slip. Clara, non oppose resistenza anzi, si alzò leggermente con il bacino per aiutarlo. Mattia fremeva dal desiderio, dalla voglia, stava per abbassarsi la cerniera dei pantaloni quando Clara lo bloccò. Stava forse ripensandoci? Qualcosa in lui non andava? In una miriade di domande, dubbi e perplessità irrazionali sentì Clara sussurrargli, nell’orecchio, il suo esser ancora vergine e il suo desiderio di restar tale.
Mattia in un attimo di sconforto stava già per ricomporsi quando Clara prese la sua mano e la portò sulle proprie natiche. Mattia non era sicuro di capire. No, non era affatto sicuro. Clara lo aveva appena fermato per mantenersi intatta, chissà per chi e per quale motivo, e adesso con sguardo malizioso, le aveva portato la sua mano sul suo sedere. Se fino a poco prima si sentiva comunque sicuro e audace, adesso per un momento interminabile si sentiva spiazzato dal gesto di lei. Dalla proposta di Clara. Proposta non esplicitata ma palesata da un gesto semplice e diretto e da uno sguardo tutt’altro che casto. La sua Clara aveva le idee ben chiare, come donna di altri tempi desiderava mantenersi vergine, ma come creatura complessa, e non complicata come aveva sempre creduto, sapeva come mantenersi tale senza rinunciar alle sue voglie. Perché quello sguardo malizioso parlava ben chiaro a Mattia, Clara non era certo alle prime armi.
Con fare lento, Clara si sfilò da sotto il corpo di Mattia e si mise con il bacino appoggiato sul bracciolo del suo divano pronta per lui. Dopo un istante di incertezza ed esitazione Mattia si sentì pronto. Le si avvicinò da dietro, appoggiò prima le mani ai morbidi piccoli fianchi di lei e poi lentamente iniziò a penetrarla incerto e timoroso, perché Mattia per quanto smaliziato, non riusciva a capacitarsi della sua Clara … quella Clara che lui era convinto di conoscere profondamente non era Clara ma l’immagine di lei che lui aveva cullato e nutrito nelle sue infinite avventure da una notte e via con ragazze incontrate durante i suoi divagare notturni, fatti di nulla. Mattia non riusciva ad andare in profondità, restava in superficie. Così come con le sue ragazze notturne così con la sua Clara. Creatura complessa quanto poco complicata come il resto di tutto quello che non è facciata.
Ormai dentro di lei, Mattia aveva iniziato a muoversi dentro di lei con la sicurezza di un orgasmo lento e vorace, quando un trillo insopportabile riempì la stanza. Un allarme. Il palazzo di Clara stava andando a fuoco.
Clara amava la sua casa. Era il suo nido, la sua tana nei confronti del mondo ancora così inesplorato da lei, sensazione, questa, che si percepiva nell’immediato sentito che inondava chi vi entrava per la prima volta. Girare con lo sguardo per la casa era come costruirsi dentro la testa chi era Clara. Di questo Mattia ne era certo. Sicuro e forte. Era convinto da sempre, di conoscerla come pochi. Di conoscere questa complicata donna come il classico libro aperto. La desiderava. Era ammaliato da lei. Dai suoi modi di fare, dalla sua mente inaccessibile, dal suo mondo fatto di idee fuori stagione, antiche. Si, perché questa era Clara, una giovane donna di altri tempi. Mattia non se lo spiegava, non coglieva come fosse possibile incontrare una creatura come lei, così lontana, distante, non vecchia ma antica sì. Seduto sul divano morbido ampio rivestito di un tessuto rosa cipria sentiva dentro di sé crescere la voglia di lei. La voleva. Aveva voglia di lei. Del suo collo, delle sue labbra, del suo corpo, di penetrarla. Sognava Clara ogni notte e adesso, finalmente, soli, la voglia di lei era concreta e viva. Lento e titubante le si avvicinò, la spalla di Clara era scoperta, nuda e decisamente invitante. Lentamente la sfiorò con la paura nelle dita di vederla ritrarsi. Clara restò immobile, ferma con il corpo ma con un sorriso malizioso sulle labbra. Restò in attesa. Mattia non era affatto sicuro di quello che credeva di vedere, non sapeva se osare o fermarsi, una parte di lui tremava all’idea di rovinare tutto, l’altra banalmente non pensava, desiderava e basta. Appoggiò le sue labbra su quell’angolo di spalla e lento con la punta della lingua iniziò a salire verso il collo di lei, sempre lento, le prese il viso e si avvicinò alle sue labbra. Labbra morbidamente screpolate, carnose. Clara non esitò affatto e con una malizia inaspettata iniziò a mordicchiare il labbro inferiore di lui, giocandoci. Adorava giocare quella ragazza. Si, adorava giocare con le labbra e la lingua, prima lenta, timida poi vorace. Sapeva di buono e baciarla era piacevole. Le loro lingue sembravano conoscersi da sempre, come quelle di due amanti di mille notti passate insieme.
Mattia non riusciva a staccarsi dalle labbra di lei, che continuava a succhiare lentamente quando Clara cercava di ribellarsi da lui. La testa di Clara era appoggiata al bracciolo del divano, il suo corpo completamente sotto quello di Mattia, che con una certa ansia le si premeva addosso quasi come volesse aver la certezza di non star sognando e con un gesto audace, si ritrovò ad accarezzarle, prima, la coscia, poi l’elastico dello slip per poi insinuarsi sotto di esso. Mattia non sapeva molto della vita sessuale di Clara, questo un po’ lo eccitava. Per quanto la conoscesse da tempo, non aveva mai avuto il coraggio di indagare questo aspetto della sua vita. Non per una sorta di pudore o rispetto di lei, ma per una sua fragilità: la gelosia che il sol pensiero di un uomo dentro di lei suscitava in lui. Adesso tutto questo non aveva importanza. Clara era tra le sue braccia, sotto di lui, persa nei suoi baci e lui era sopra di lei tra le sue gambe divaricate in una sorta di abbraccio morbido e accogliente. Non restava che trovare il coraggio di andare oltre. E con fare impacciato Mattia azzardò. Senza smettere di baciarla, iniziò a sfilarle gli slip. Clara, non oppose resistenza anzi, si alzò leggermente con il bacino per aiutarlo. Mattia fremeva dal desiderio, dalla voglia, stava per abbassarsi la cerniera dei pantaloni quando Clara lo bloccò. Stava forse ripensandoci? Qualcosa in lui non andava? In una miriade di domande, dubbi e perplessità irrazionali sentì Clara sussurrargli, nell’orecchio, il suo esser ancora vergine e il suo desiderio di restar tale.
Mattia in un attimo di sconforto stava già per ricomporsi quando Clara prese la sua mano e la portò sulle proprie natiche. Mattia non era sicuro di capire. No, non era affatto sicuro. Clara lo aveva appena fermato per mantenersi intatta, chissà per chi e per quale motivo, e adesso con sguardo malizioso, le aveva portato la sua mano sul suo sedere. Se fino a poco prima si sentiva comunque sicuro e audace, adesso per un momento interminabile si sentiva spiazzato dal gesto di lei. Dalla proposta di Clara. Proposta non esplicitata ma palesata da un gesto semplice e diretto e da uno sguardo tutt’altro che casto. La sua Clara aveva le idee ben chiare, come donna di altri tempi desiderava mantenersi vergine, ma come creatura complessa, e non complicata come aveva sempre creduto, sapeva come mantenersi tale senza rinunciar alle sue voglie. Perché quello sguardo malizioso parlava ben chiaro a Mattia, Clara non era certo alle prime armi.
Con fare lento, Clara si sfilò da sotto il corpo di Mattia e si mise con il bacino appoggiato sul bracciolo del suo divano pronta per lui. Dopo un istante di incertezza ed esitazione Mattia si sentì pronto. Le si avvicinò da dietro, appoggiò prima le mani ai morbidi piccoli fianchi di lei e poi lentamente iniziò a penetrarla incerto e timoroso, perché Mattia per quanto smaliziato, non riusciva a capacitarsi della sua Clara … quella Clara che lui era convinto di conoscere profondamente non era Clara ma l’immagine di lei che lui aveva cullato e nutrito nelle sue infinite avventure da una notte e via con ragazze incontrate durante i suoi divagare notturni, fatti di nulla. Mattia non riusciva ad andare in profondità, restava in superficie. Così come con le sue ragazze notturne così con la sua Clara. Creatura complessa quanto poco complicata come il resto di tutto quello che non è facciata.
Ormai dentro di lei, Mattia aveva iniziato a muoversi dentro di lei con la sicurezza di un orgasmo lento e vorace, quando un trillo insopportabile riempì la stanza. Un allarme. Il palazzo di Clara stava andando a fuoco.
L’orgasmo di Mattia era forse un pò stronzetto quanto lui stesso. Pazienza. Si riprenderà. E sia.
È molto piacevole leggerti anche in prosa.
Un sorriso e buona settimana
… fuoco che bruci e che consumi …
MADMATH
si, Mattia si riprenderà, o forse no, è un nome che mi piace, così lo userò un po’ a piacere mio. Come del resto tornerà anche Clara, ma non nel prossimo racconto. Lo trovi, quindi, un po’ stronzetto questo Mattia, tu?
Carlo
tu con me sei sempre troppo buono, ti lascio il mio di sorriso
banlieues
brucio e consumo fuoco?
Mannaggia lo foco…
***
Eh, troppo focosi, ecco il risultato 😛
Però complimenti 🙂
Gigio
eh! mica si può render facile la vita ai propri personaggi, eh 😉
Todo,
rido! Gazie per i complimenti 🙂
Saluti afosi e veloci dal
saccheggiatorcortese.splinder.com
saccheggiatore
molto afosi… sigh 🙂
oddio… da tanto che non leggevo…
cosa ti succede zoe cara?
baci
fabius…
ps manco più io riesco a entrare nel mio blog… LOL
Fabius
non ti piace???
mi succede solo che ho voglia di sperimentare… tutto qui…
tu e il tuo blog avete un complesso di Elettra
baci
E di quello che scrivo?
Solo foto e musica?
Torno più tardi con più calma…
chissà, forse si, forse no…
Ti aspetto, allora
Sei sempre cosi dolce…
Grazie Zoe…
ti lascio uno dei miei abbracci più forti…:)
Un bacio
Dea
Tri, è fantastica in quella scena! se ieiri non avessi avuto mal di testa, non me lo sarei perso!
Me li prendo e ricambio :*
figurati nessun problema!!
Astro
Travolto come sempre da emozioni e parole…
mi hai attraversato nell’intimo con questo racconto…
Grazie Zoe, sei unica
penso che varrà la pena leggere il Blog dall’inizio
buona giornata
bellissimo! :*
si…
mi piace leggerti!
insicura?
beh
lo si è sempre quando ci si distacca dal fare qualcosa d cui siamo consapevoli per gettarsi in un “esperimento”
secondo me… ti stà riuscendo bene
😉
ricambio il bacio
di questo afoso lunedi
(devo tornare al lavoro…noooooooooooooo!)
un saluto a zoe la scrittrice…
Molto molto bello!
A parte il tragico finale…
Dimmi che non hanno interrotto ed hanno lasciato che le fiamme continuassero ad ardere i loro corpi come i loro spiriti…
DImmi che quella sera è stata memorabile…
Adoro il sesso anale!
Come quello orale…
Come tutto il sesso in generale.
Specie se accompagnato dall’erotismo vero, dall’attesa, l’emozione, il gioco e il sentimento.
E qui c’è tutto.
Una bella sorpresa la tua seducente letteratura erotica…
VEdi che non mi sbagliavo a definire la tua scrittura come la definii allora!
ciao tesora… son qui per un saluto! baci!
e forse non solo il palazzo…!
ma perche clara avrebbe dovuto rimanere vergine,solo in senso “classico” intendo?
mah…
cizou
..una cosa è certa:clara non mangiava piccante..!
c
Finalmente una Clara padrona del gioco… Ma sarà davvero convinta di ciò che dice a Mattia? 😉
…E un Mattia che fa un po’ la figura del salame (anche se a lui, di certo, non dispiacerà affatto)… 😛
Ti sei messa a scrivere racconti?
Mancavo da un pò….perdona l’assenza.
Adesso mi leggo tutti gli arretrati e poi commento a dovere.
*Astro
sei un tesoro 🙂
Ragazzo
mi lasci senza parole, sai?
un bacio
Isaac
secondo me non ne vale la pena, ma se a te farà piacere, a me di più 🙂
Felizitas
splendida foto…
ti abbraccio
Ilaria,
sono felice che ti piaccia leggermi!
e sorrido alle tue parole, perchè tutto avrei pensato tranne che potesse riuscirmi
un bacio a te :*
struzzino
l’ avretsi mai detto di questa vena zoettiana?
:)))
EchidnaArgenteo
non ti dico nulla 😉
perchè forse questi personaggi torneranno, forse no.. chissà…
Quindi dimmi, ti convincono i miei racconti o meglio che me ne torni sui miei frammenti?
5caratteri
tanti tanti abbracci!
cizou
dici che non mangiava piccante?…
Su Clara non ti dirò nulla, perchè mica è detto che sia finita qua 😉
BoldItalic
uh, si, Clara è convintissima di quel gesto!
Si, è vero, Mattia nei miei racconti non ne esce bene, ma se fossi in te non trarrei conclusioni affrettate, aspetterei i prossimi, non sia mai che…
calista
non ti scusare di nulla, ok? non ce n’è motivo. 🙂
Si, mi sono messa a scrivere racconti per una sfida raccolta. E il gioco mi è piaciuto, mi sta divertendo. Qualcuno sceglie il tema per me, i personaggi e io devo costruirne una storia…
E il gico si sta facendo sempre più caldo visto che …
Leggi quando ne avrai tempo, tu.
Ti abbraccio io però!
Ti stai ritrovando. O, forse, trovando, per la prima volta, Zoe.
Ti apprezzo. In attesa.
respiromare, non lo so. davvero.Mi sto divertendo, si, si e sperimentando tanto.
Sono felice di piacerti anche così 🙂
io da maschietto avrei fatto incendiare il palazzo dopo un riposino di almeno mezz’ora.
bella storia, davvero
Finalmente, dopo vari passaggi veloci, sono riuscito a leggere tutto quanto… però che sfiga alla fine eh!!! con tutte le cose che possono succedere durante un amplesso, proprio il palazzo a fuoco doveva capitare!!!
Comunque brava, sei riuscita a mantenere alta la tensione erotica con parole dosate ad arte… la morale è che anche qui, alla fin fine è poi la donna, colei che manovra il gioco… ed è davvero un bel manovrare a sorpresa… peccato per l’inaspettato “avvampare” finale…
Un bacione
Flavio
VIVA MATTIA! A me sembra più stronzetta lei. Bacioni
Il 48 sono io, Ciffola 🙂
Bruciante passione…..spero che Clara…la dolce Clara…lo lasci li’ a ustionarsi al fuoco di chi vive il sesso come competizione…confronto…prestazione…e dimentica la cosa piu’ importante…il solo fatto di essere li’ …e vivere una cosa meravigliosa come il fare l’amore con una persona…senza fantasmi passati o futuri…e dimentica di far parlare…di far suonare…quei corpi…con la musica bellissima che possono creare….tanti uomini(e anche qualche donna) in quei momenti non fanno che ascoltare qualcosa di gia’ sentito…copioni a cui si attengono scrupolosamente….
me la immagino Clara….armata della sua dolcezza…del suo essere donna lasciarlo li’…senza voltarsi…e andare felice incontro al mondo…incontro al suo mondo….
Ice
eh no! Non sono qui per render sempre facile la vita ai miei personaggi, proprio no, ma chissà, forse nelle prossime puntate…
chissà, chissà…
😉
Flavio
felice che tu mi abbia letto, so che sono post più lunghi del mio solito..
Grazie per i complimenti, ma stai attento, rischi che ci prenda gusto 😉
Questo finale è stato un po’ così, adesso non ti resta che aspettare il prossimo 😉
bacio
Ciffola, si, questa “mia” Clara, in questo episodio ha un po’ spiazzato, lo credo, ma perchè la vedi stronzetta?
Gigio
attendi attendi!
:***
yllo
attenzione a Clara, se nel primo racconto e nel secondo ne usciva dolce e… nei prossimi, e in questo già si percepisce, potrebbe sorprendervi! 🙂
Francamente preferisco i tuoi racconti.
Scrivere storie consente di infilarci dentro anche i frammenti…e magari nasconderceli.
Aspettando che arrivi chi è capace di scovarli!
PEr quanto…potresti alternare le due cose no?
E tu dei miei racconti? Specie piccanti, che hai da dire? Sono di tuo gusto?
EchidnaArgenteo
i frammenti io li sento per le mie emozioni, i racconti per gioco. quinid insieme mai.
Quanto durerò? poco o tanto, non lo so. Nn sono sola in questo gioco. Qualcuno mi sta sfidando e finchè mi sfiderà e io ne avrò voglia voi avrete i miei racconti… poi chissà, un bel giorno tutto finirà…
i tuoi?…
Oggi mi sento particolarmente stronzetta, sai?
Solo oggi?!
eccerto, solo oggi,no?
il fuoco, iconoclasta epurificatore, come quell’incontro d’amore turpe…
no, no dai, non sono così bigotta che purifico con il fuoco… avevo solo voglia di rovinare il gioco ai due, così, per semplice crudeltà 🙂
nooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!
proprio adesso doveva scoppiare un incendio??
Carissma, beh dire proprio a me che lancio ilsasso e nascondo lamano….. mi fa quasi ridere….. nell’ultimo commento qui lasciato….. ho detto che avevo qualcosa da ridire su alcuni commenti dei tuoi cosi’ gentili,premutosi, melensi, sdolcinati ecc ec ospiti ma che tacevo perche’ non erano cazzi miei …. anche se mi potevano riguardare come donna……. Ma tu sei tanto presa da te e del tuo bellissimo egocentrismo… che non affererrare se non chi ti incensa e fa l’inchino….. Scrivi bene…e di te alcune cose mi piacciono davvero molto….ma le critiche o l’ironia o la battuta qui non sono ammesse…… ne’ capte…per questo non sono pu’ venuta….. Bye Bay baby….. Hasta la vista
GirlOFtheMoon ,
eccerto, tu sei cattiva io crudele 😉
blueviola, allora, innanzitutto ho mal di testa e spero di riuscire a spiegarmi.
È ormai risaputo e storia vecchia che chi ha un blog è un egocentrico, detto questo so benissimo di esserlo e non ci vedo nulla di male, soprattutto qui su un (mio) blog. Allora, siccome, appunto qui siamo su un blog, ossia uno spazio virtuale dove non veniamo né pagati nè altro, credo che stia alla base, almeno per me, passare il proprio tempo qui per divertirsi e non per cadere in continue polemiche. Quindi chiudo qui l’argomento, perché ritengo che siano affari miei i rapporti che ho con chi mi commenta e quello che mi viene detto. E sinceramente ti trovo offensiva nei miei confronti (“che non affererrare se non chi ti incensa e fa l’inchino.”) -e questo non l’ho pensato solo io ma anche qualcun altro, per inciso- cmq a parte questo forse a me mancherà l’ironia ma non credo di nn aver mai mancato di rispetto a nessuno. È vero delle volte le battute o l’ironia possono si non esser “capite” ma c’è anche da domandarsi se si è state capaci di esserlo.