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I.


Sudati, stanchi, distrutti dalla lunga camminata tutta in salita sotto il sole di agosto, Chiara e Mattia si guardarono felici nella loro camera. Dopo un anno scolastico andato molto bene, i genitori di entrambi avevano accettato, senza opporsi, di fargli passare le prime vacanza insieme da soli.
Chiara non stava nella pelle da giorni, ottima figlia viziata non aveva tardato ad averla vinta sui genitori, Mattia meno che mai, da buon studente modello, non aveva, mai, problemi di nessun tipo con i suoi.
L’agriturismo scelto era proprio come nelle foto. Intimo, carino e soprattutto luminoso. Chiara adorava la luce, il sole e il verde. Chiara, in realtà, adorava tutto. Aveva la gioia tipica della sua età, fatta di spensieratezza e voglia di conoscere il più possibile. Amava in modo, del tutto spontaneo e non premeditato, bruciare, vivere e fare. Chiara era un piccolo fuoco. Mattia era pacato, sornione ma veloce se l’occasione si presentava. Mattia non era percorso dall’irrequietezza, Chiara si.
Il sentiero, tutto in salita, dal paese all’agriturismo, aveva inciso non poco sui due. Mattia, stravolto dalla fatica, desiderava solo farsi una lunga e interminabile doccia al punto di chiedere, a Chiara, di poterla anticipare sui tempi. Chiara, senza far alcuna piega, sorrise e annui. Aveva molti bagagli da disfare e nessuna fretta di farsi una doccia, ma, chiese a Mattia, se per favore, poteva non chiudersi a chiave in bagno.
Chiara si mise a sedere sul letto, aspettò di sentire il getto della doccia e iniziò a spogliarsi.
Il getto violento dell’acqua sul corpo era quello che Mattia bramava. Chiuse gli occhi e si perse nei suoi pensieri, quando sentì un rumore nel bagno, riaprì gli occhi e vide, davanti a sé, una Chiara nuda dallo sguardo malizioso e dal sorriso vivo. Senza dargli tempo di capire se la ritrovò sotto la doccia. Chiara si bagnò i capelli e poi versò del bagno schiuma sulla spugna iniziando a passarla sul corpo di Mattia, che un po’ inebetito sorrideva a sé stesso. Non contenta lasciò cadere la spugna e decise di insaponarsi le mani e passarle sul corpo di Mattia, prima sul collo, poi sul petto, il ventre per poi risalire su verso il viso di Mattia per baciarlo. Chiara aveva solo voglia di esser baciata e abbracciata da lui. Tenuta stretta senza riuscire a respirare dal dolore. Voleva sentire così male per esser sicura di non sognare, stavolta. Era felice.
Mattia la baciò, la strinse a sé, le accarezzò prima la testa, chiuse il getto dell’acqua e poi l’avvolse stretta in un asciugamano. Fermo, silenzioso, Mattia, cullò la sua Chiara, come mai prima d’ora aveva cullato nessuna.

(Continua…)