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                                                                                                                                                                                           Tribianni

Giornate scandite da
Incredibile dolore

Dentro e fuori di me

Di fragilità
Inimmaginabile
Non riesco a dimenticarlo

Vedo il suo corpo
Tra braccia altrui
Mani
Labbra

Mi manca il fiato
Il respiro mi muore dentro

La testa pulsa
Duole
Urla

Gli occhi lacrimano

Fragilità

Inutile donna emicranica
Odi te stessa
Il tuo non saper dimenticare
Il tuo esser fragile
Debole

Perché?
Urleresti
Senza più fiato
In corpo

Perché qualcuno ti entra dentro
Per non uscirne più?

Strappami il cuore

Lecco lacrime salate

Voglio dormire
Senza svegliarmi più

Con elfi e fate
Andarmene per sempre
Danzando incessantemente

Io figlia del desiderio obliato
Vivo di desiderio altrui
Vittima e carnefice di me
Cerco desiderio altrui
Facendomi sua
Dimentico me

Mi perdo
Felice
Euforica

E danzo
Di sorrisi celati
Di sguardi dimenticati

E come libellule inquiete
Volo in mondi inesistenti
In cerca di me

Tra papaveri e viole
Guardo il colori del cielo

Prato e grano
Hann sapore sconosciuto
Di primavere ed estati

Amante del gelo
Desidero freddo

Lastra di ghiaccio dimenticato
Vorrei come cuore

Stanca
Esausta
Ho voglia di silenziosa solitudine
Di oblio di ricordi