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©2008 *JulieCerise


Si è quello che si è
o contrastandosi
non lo si è più?

Seguo la linea
che la mia mente
non traccia
e mi soffermo
su pensieri
che non ho

Mi osservo
da una distanza
inesistente
con occhi
ciechi
di me

Vedo ciò
che non c’è
e mi sfugge
ciò
che c’è

Come sabbia
tra le dita

Come onde
che s’infrangono
i pensieri
si affollano

E la tristezza
come pioggia
uggiosa
d’aprile
bagna
il mio sentire

Pioggia fine
sottile
invisibile
e
mi ritrovo
fradicia

Vorrei
fluire

Come
neve al sole

Come un ruscello
scendere a valle

Vorrei…

Vorrei non esser bloccata
ingrippata
incastrata
incatenata
in meandri sconosciuti di me

Mi chiedo se sia un momento
giorni
o che altro

Mi chiedo
mi domando
mi tormento

Su tutto

Così,
poco lieve
dagli occhi tristi
dall’animo spento
non mi sopporto

Non mi voglio

Rivoglio me
con il mio entusiasmo
la mia energia
la mia voglia di fare

Questa me
sfiancata
prosciugata
inerme
inutile

Inutilmente
inutile