Non riesco a voltare le spalle
Il passato
mi resta
addosso
Avvinghiato
nonostante
me
Ho desiderio
forte
inebriante
di lasciarlo
andare
Lontano
Amo
il mio passato
ma non
tutto
Io vorrei
decisamente
vorrei
Farmelo scivolare
dalle spalle
dalla pelle
Dalla carne
mia
uscire
Abbandonarmi
Come quell’abbandono
che tanto detesto e
temo
Ho un passato
fatto
di amicizie
perdute
Doloranti
sanguinanti
che
nel buio
della notte
Si arrampicano
in me
come nel giorno
più splendente
Non abbandono,
maledettamente
me
Non abbandono
Mi trascino,
involontariamente,
fardelli
non desiderati
Inutili
tentativi
Il passato
resta lì
Perchè?
Perché
mi trascino
persone
ex amici
conoscenti
traditori
di un tempo che
non è più?
Guardo
con
neri occhi
il mondo
attorno a me
Stupita
e meravigliata
E come un’ Alice
nel Paese delle Meraviglie
non voglio esser
una Cappuccetto Rosso
Ma è così che sono
con il mio passato
che non lascio
e il mio presente
in una bolla di sapone
Una bolla
abitata
da belle persone
dal cuore grande
sincere
Una bolla colorata
accogliente
di me,
forse,
troppo Cappuccetto Rosso?
Mi sento
stranita
spaesata
Ingenuamente
fragile
e …
Sono fatta così
purtroppo
Ho bisogno di esser così
Di esser me
Facilmente feribile
evidentemente
Esser diversa
dal muro
alzato
Dalla sfiducia
dal dubbio
insinuato
Mi pesa il cuore
l’animo
Troppo ingenua
fiduciosa
in un guscio
di scorza dura
Che sia la mia
ora di crescere e cambiare?
Io non credo che si possa cambiare, a meno che non si parli di atteggiamenti….e il rischio di stare male è alto.
Saluto.
Il passato ti rimane addosso ma non ti insegna?
Ciao Zoe, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Anch’io ho scritto qualcosa sul passato ultimamente. In ogni caso,per esperienza ti dico che le amicizie perdute, a volte, è meglio perderle definitivamente. Altre volte, rinascono più forti di prima. Per quanto riguarda te stessa, quando sarà il momento di cambiare, cambierai. Se sei attaccata a qualcosa del tuo passato, è segno che ancora è presto per approdare su un’altra isola. Assapora il tuo passato fino in fondo e, quando non avrà più nulla da darti, voltagli le spalle e allontanati senza guardare indietro.
Un abbraccio
Forte, forte, forte Zoi.
***
Ho letto prima il testo e poi, risalendo in cima alla pagina per rileggerlo, ho visto la bella fotografia che hai associato a questo tuo scritto. Ho pensato allora che la foto mostra tre elementi visibili: i piedi, il culo e le spalle. I piedi sono i soli ad essere a fuoco e servono per stare in posizione eretta, per camminare, correre, saltare, spostarsi, fuggire, viaggiare, stare, riposarsi, raggiungere, incontrare. Credo che voltare le spalle al passato possa forse essere come usare i piedi (quando un evento doloroso ci colpisce ma non ci abbatte si usa dire “ma sono rimasto in piedi”, così come quando ci si riprende da una situazione di stallo sofferente si dice “mi rimetto in cammino”). Credo anche che al passato si possa anche “dare il culo”, nel senso di sacrificarsi dolorosamente e in modo umiliante e sacrificale ad esso. Voltare le spalle al passato può avere tanti significati, compresi i due che la foto mi ha suggerito.
Credo di poterne suggerire un terzo, legato alle spalle. Si dice “avere le spalle larghe” per indicare la capacità di sopportare gli urti della vita. Ma chi lo dice che un fardello si debba sempre portare con noi? Nel mito, la dea Ishtar scende agli inferi per raggiungere la Fonte della Vita e per raggiungerla deve spogliarsi delle sue vesti e accogliere su di sé tutti i mali del mondo. Spogliarsi di tutto per vedere bene la sofferenza, il male e ritrovare la Vita, posare per terra il fardello e alleggerire le spalle: l’elemento che nella foto è il più lontano e il più sfuocato è, forse, il primo da tenere a mente. Quando saremo più leggeri i piedi potranno di nuovo essere liberi di muoversi e si potrà dire “voglio”, invece di “vorrei”. Un sorriso.
suggerimento: meditare la differenza tra bambini e adolescenti; i secondi meritano spesso di dover crescere; per quanto riguarda gli adulti, sono tutti stati bambini ma pochi ricordano…
bella foto !! di chi è ?
complimenti
Pultroppo il passato è parte del futuro, non si può staccare come sempre si vorrebe…Buona domenica;-)
Honeysuckle, Willow
e tanto, tanto amore
chsara
Il passato non ritorna, per fortuna. E poi chi vorrebbe riviverlo? Sarebbe troppo complicato non commettere gli stessi errori.
[ Un caro saluto ]
Chiamiamo ciclico quel “tempo” scandito dalla successione delle stagioni dove nulla può accadere che non sia già accaduto e nulla può avvenire se non conformandosi al già avvenuto.
Ci consola il “tempo progettuale” ….temporalità che non guarda al passato ma al futuro e non contempla la figura del ritorno.
Quando ci poniamo la la domanda con cui oncludi il tuo “grido”, credo che sia questo il passaggio da affrontare.
Ciao….Stefano
:*
La vita è nel domani, l’ieri l’abbiamo già vissuto, il domani è da creare, fallo, prima che diventi uno ieri pieno di…niente!
Quando arriverà quel momento, non ti porrai più la domanda.
Bacio.
[tu sei una meravigliosa farfalla sempre colma di luce lo sai vero?]
..ti ho linkata nn potevi mancare..
ti abbraccio..
E’ dura… voltarsi…
Vi ho letti tutti e mi son resa conto che le mie parole erano molto sibilline, troppo, e quindi sono state un po’ fraintese…
Se a qualcuno va di approfondire e comprendere meglio cosa volevo dire io sono qua.
Vi ringrazio e abbraccio
zoe