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fragmentata


Che mi succede?

Allora, non lo so

Volano i giorni
senza chieder il permesso

Silenziosi o invasivi
si alternano
copiosamente

Meravigliandomi o
destabilizzandomi

Passano e scivolano

Mentre raccolgo e
penso a reinventarmi
per un lavoro
nuovo

Mentre abuso di stanchezza
non desiderata
intossicandomi
emicranicamente

Rari risvegli limpidi
lucidi e vivi
il dolore
perseguita e
non perdona

Le cose vanno
scorrono

Quelle difficili
si trascinano,
quelle belle
volano alte
e leggere

Perché ho riabbracciato
piccoli occhi
neri scuri
che tanto amo
che straziano ad ogni partenza.
Ma son belli, vivi e
spero felici.

Ho ritrovato una compagna di scuola
con i brividi sulla pelle
di chi sa
ha provato e
conosce dolore vissuto

Ho rivisto la mia [f.]
dopo anni,
così tanti
da esser incredibile come
con un abbraccio
la distanza
mai, mai, mai
ci ha diviso

Poi…
molte tante altre cose:
amiche che non sai se…
altre che non …
alcune che…
come a voler infrangere ciò che c’è di bello
che si insinua e si espande
senza chiedere e pretendere

Amiche che
non sanno il sapore
il gusto
di tale
parola

Che ti usano
gettano
e snobbano

Tutto ciò
mi fa paura

Ho fragilità
dentro

Così
tutto è difficile
doloroso
pungente

e tutto mi confonde.

©2009 ~ZiggyAnn


Mi attorciglio su di me
in cerca di risposte

Guardo il vento
e fotografo
il muoversi

è così che amo
forse

o forse non amo

Sono
indicibile precarietà
aggrappata
a matite colorate
a pagine consumate

Mi nascondo dietro
obbiettivi digitali
in cerca
dell’attimo

Fotograferei
tutto
sempre

Con obbiettivo
lapis
penna
e tatto

Adoro
toccare
sentire
percepire

Perchè
tra le tante parole
di me
c’è il silenzio del corpo
tacito
impenetrabile
sconosciuto
cangiante

Ma allora, che succede?
non lo so.