Incrinatura di luce…orizzonte assemblato a un dolore…sei fardello di rose cadute in gesti mai nato…Prigione per me…quell’io consumato a confondere gli argini delle parole ormeggiate tra i sensi compiuti…E’ come se non esistesse qusto mio dire…del mio amare governane il buio…e del mio morirne d’amore…uccidimi…perchè è dell’essenza del vivere che sei il metallo piu’ forte…E’ nel passo mio dopo il tuo…e nel tuo dopo il mio…il cinguettio della vita che merita ascolto…E’ nel sale…sciolto nell’acqua…che penetra in me…come in te..come un ramarro tra le fessure di mattoni rotti…Allora,davvero,del mio amare governane il buio…assomigliami!…e del mio morirne d’amore…uccidimi…o fanne preda assoluta…
L’abbandono che sento. Ora. Dopo quanto è successo. Il senso d’esserne vittima. D’essere orribile. L’amplificazione a dilatarmi la solitudine. Diventa una macchia indelebile. La vesti quasi fosse il tuo abito della domenica. Quello coi nastri nel collo. T’appende. T’impicca lontano da tutti. Nel regno dei crocefissi. Hai il marchio. Quasi fossi una vacca da carne in attesa del boia che ti costringe in ginocchio. Ti spara alla testa. Senti ciò che per te è stato scelto. Nascere e sentire in maniera costante la morte. E non sai se sei nata. Se non è mai successo. Sai solo una cosa per certo. Dovrai soffrire per sempre moltissimo. Tu sei il prescelto con la sensibilità devastante. Qualsiasi cosa succeda la sentirai il doppio. Qualsiasi cosa tu veda la vedrai in modo perfetto. Distorta qual tanto che basta per andare oltre alla forma. Sai tutto. Conosci il dettaglio. Non puoi negarti. Neppure un po’ illuderti. Hai un programma che t’hanno installato quando eri nel ventre. Per raddoppiarti l’ascolto. Ti parla qualcuno alle orecchie. Ti dice come stanno le cose. Per filo e per segno. Hai una lucidità che t’acceca speranze. Per questo poi se ti pensi contrapponi a ogni cosa il suo opposto. Per compensare la lucidità con la nebbia.
Ti capisco…
Incrinatura di luce…orizzonte assemblato a un dolore…sei fardello di rose cadute in gesti mai nato…Prigione per me…quell’io consumato a confondere gli argini delle parole ormeggiate tra i sensi compiuti…E’ come se non esistesse qusto mio dire…del mio amare governane il buio…e del mio morirne d’amore…uccidimi…perchè è dell’essenza del vivere che sei il metallo piu’ forte…E’ nel passo mio dopo il tuo…e nel tuo dopo il mio…il cinguettio della vita che merita ascolto…E’ nel sale…sciolto nell’acqua…che penetra in me…come in te..come un ramarro tra le fessure di mattoni rotti…Allora,davvero,del mio amare governane il buio…assomigliami!…e del mio morirne d’amore…uccidimi…o fanne preda assoluta…
Questa è la mia…ora…
L’abbandono che sento. Ora. Dopo quanto è successo. Il senso d’esserne vittima. D’essere orribile. L’amplificazione a dilatarmi la solitudine. Diventa una macchia indelebile. La vesti quasi fosse il tuo abito della domenica. Quello coi nastri nel collo. T’appende. T’impicca lontano da tutti. Nel regno dei crocefissi. Hai il marchio. Quasi fossi una vacca da carne in attesa del boia che ti costringe in ginocchio. Ti spara alla testa. Senti ciò che per te è stato scelto. Nascere e sentire in maniera costante la morte. E non sai se sei nata. Se non è mai successo. Sai solo una cosa per certo. Dovrai soffrire per sempre moltissimo. Tu sei il prescelto con la sensibilità devastante. Qualsiasi cosa succeda la sentirai il doppio. Qualsiasi cosa tu veda la vedrai in modo perfetto. Distorta qual tanto che basta per andare oltre alla forma. Sai tutto. Conosci il dettaglio. Non puoi negarti. Neppure un po’ illuderti. Hai un programma che t’hanno installato quando eri nel ventre. Per raddoppiarti l’ascolto. Ti parla qualcuno alle orecchie. Ti dice come stanno le cose. Per filo e per segno. Hai una lucidità che t’acceca speranze. Per questo poi se ti pensi contrapponi a ogni cosa il suo opposto. Per compensare la lucidità con la nebbia.
“Revolver”
(Questa è di…)
ISABELLA SANTACROCE
u
foto bellissima….il biano e nero regala sempre le senzazioni e le sfumature migliori
***Martina
ti abbraccio
zoe*
***quellochemanca
come vorrei esser l’unica preda per una certa persona…
grazie per le tue parole e citazioni, sempre molto belle
la santacroce non l’ho mai letta, ma l’abbandono mi è dentro non poco.. anzi…
zoe*
***metaknulp
o
***mariogyn
il bianco e nero, per me spesso, ha un che di universale, almeno è ciò che mi comunica…
Brutta bestia… la solitudine. Davvero Brutta.
Baci, morsi, carezze. Il Ratto non bada a spese.
WIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
e
CONTROWIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Lo Scombinato
apperò 😉
grazie…
zoe*
spesso sentirsi soli è peggio che esserlo realmente…
Citando Osho: Sentirsi soli implica tristezza, essere soli significa non provare tristezza alcuna
zoe*
Zoe è…
…
eheheh
non sono così banale, non scrivo altro!