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tra le pagine
del mio essere
del mio sentire
Pagine svelate
trascritte
con gioia
dolore
ricchezza
tristezza
lacrime
e sorriso
La distanza
serve sempre
Distoglie lo sguardo
allontana il sentire
Forse si comprende
qualcosa
o forse no
Ma chiudere qui
libera
alleggerisce
distende
Ma sono di nuovo qui
per quanto non so
forse fino a domani
o stanotte
o per un mese
o per un anno
un sempre
un mai
è la scrittura
che segna
che mi segna
forma
incide
crea
la scrittura
che ti fa sua
il segno
che ti segna
Mi segna
il tratto
il contenuto
me stessa
ciò che sono
ciò che non sono
esplode
implode
Passaggi intensi, rivolgimenti di gocce d’inchiostro, sentire di sè e d’altro. Asciuttezza accattivante e rigenerativa.
Tra le letture lette, molte sono simili alle mie, molte sono le cose che mi collegano ad esse o che ho visto in versione filmica…con non sempre ottimi risultati.
gian
La distanza serve, questo si. E quanto caro è il prezzo da pagare.
Bentornata! :-))
da qualche parte si deve pur stare
(mi piace ritrovarti)
la distanza è sempre, in qualunque caso, in agni accezione, distanza; intesa come separazione, privazione, sofferenza e principio di dimenticanza.
la scrittura è un segno che segna, come sono d’accordo.
ps. della byatt ho letto solo possession, e mi è piaciuto… mi potresti dire se quelli che hai letto sono simili?
torno dopo tanto tempo, sei sempre ricercata nelle parole, raffinata nei pensieri…. complimenti, come sempre
stupenda mia cara…
✔erremme, sempre troppo buono tu, con me
✔piratablu, addirittura? Sono lusingata dalle tue parole..
Bentornato!
zoe*
✔guardastrano, “da qualche parte si deve pur stare” , eh si, decisamente così 🙂
(mi piace ritrovarti), me stupita
zoe
✔FrySimpson
Graziiiiiiiiieeeeee 🙂
✔soundg, E quanto caro è il prezzo da pagare, purtroppo hai perfettamente ragione… decisamente…
zoe*
✔cappellaiomato,
rigenerativa addirittura?
E per quanto riguarda le letture, visto che sono simili alle mie, cosa stai leggendo adesso?
zoe*
Ciao Zoe, anch’io sono mancato per diverso tempo. Mi sono affacciato di tanto in tanto per vedere se c’erano pvt e basta. Ora ci sono.
Ho letto la tua poesia, bella, profonda e penetrante. A me ha fatto questo effetto. Ci sono alcune cose che mi hanno preso particolarmente.
Bentornata e buona festa!
diciamo che sono un equilibrista della lettura: passo con disinvoltura disarmante da Stephen king a Umberto Eco; da James Ellroy a Milan Kundera; da Fruttero&Lucentini a Sciascia, o Simenon, Buzzati, Dostoevskij, Melville, e un miliardo di altri libri che tra loro non hanno nulla in comune se non essere scritti di parole.
In breve mi piace tutto ciò che è bello, inteso come rappresentazione autentica di un “qualcosa”.
Possession verso la fine l’ho trovato noioso anche io, ma vuoi mettere il suo saper scrivere con, per esempio, la trama studiata a tavolino unita da una serie di luoghi comuni del codice da vinci?
Comunque ho un trucchetto per sapere se un libro è buono: se alla fine mi viene voglia di telefonare all’autore per sapere che fine hanno fatto i personaggi (neanche si tenessero in corrispondenza con lui) o, se anche si tratta di un libro che, pur parlando di fantascienza mi fa chiedere se sia una storia vera, quel libro tornerò a rileggerlo, e sarò un altro libro 🙂
miiii come sono stato prolisso, scusa, sno ancora mezzo addormentato che ho fatto le ore piccole, spero di non averti annoiato 🙂
Piaciuto agenore?!
Dunque in questo periodo molto intenso riesco a leggere di notte, di giorno devo leggere e lavorare per altro, ma sto divertendomi con : “Le vicende notevoli di Don Fefè, nobile sciupafemmine e grandissimo figlio di mammaggiusta, e del suo servitore Ciccillo” di Giuse Alemanno per i tipi di Icaro; e inoltre “Accedemia Pessoa” di Errico Buonanno. Ma ho Acquistato da poco Cortazar – racconti, ne vado matto! – e “La versione di Barney”…
uff…
Tu?
gian
eh sì, rigenerativa…viste molte scritture avvolgenti e riarse, buone a far fuoco come diceva il buon ferretti…
Sono proprio contenta tu sia ritornata!
che bella la tua scrittura…
che belli i tratti delle tue parole!
un abbraccio
Sono felice che sei tornata….a scrivere, a sfogarti…un caro saluto.
la scrittura…la tua.
ma il piacere della scrittura necessita per forza l’esposizione?
bella foto direi
alfonso
Complimenti. Annamaria
ben tornata zoe*